FRANCO D'ANDREA

Dopo avere rappresentato per anni l'anima più inquieta e avventurosa del jazz italiano, Franco D'Andrea ne è oggi una delle figure carismatiche, un vero e proprio classico. È però, il pianista meranese, un classico in continua evoluzione, che unisce al «discorso limpido e alta rara delicatezza» (Yean Ives Le Bec) una ricerca mai appagata di forme e situazioni musicali nuove. La sua carriera ha avuto tante tappe significative. Nel '64 ha inciso il primo disco con Gaio Barbieri, con il quale ha collaborato due anni. Poi ha formato il «Modern Art Trio» ed è entrato a far parte del «Perigeo», con il quale ha suonato nel '73 a Umbria Jazz (il Perigeo si è ricostituito l'anno scorso apposta per festeggiare il ventennale di Umbria Jazz). Seguì un trio stabile con Dodo Goya e Bruno Biriaco, nello stesso periodo in cui D'Andrea cominciò a sviluppare la dimensione del piano solo, della quale è uno degli interpreti più sensibili. Nel 1981 ha formato un quartetto, che ha costituito il nucleo di un settetto (con Glenn Ferris) estremamente originale e raffinato.

(da UMBRIA REGIONE – Anno 6 – n.50 – 30 giugno 1994)

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